28.01.2012
Alle 8.30 siamo puntuali a Verzi al punto di partenza. (Verzi si raggiunge da Calvisio imboccando una ripida salita in asfalto sulla dx oltrepassando un ponte sul torrente Sciusa).Il meteo è ancora clemente e permette di sperare….ci avviamo per la Via Iulia Augusta e cominciamo a risalire la Val Ponci. La carrareccia è ampia e dal fondo ottimo…in breve arriviamo al primo ponte romano, il Ponte delle Fate molto ben conservato subito dopo incontriamo la prima deviazione da sx che proviene dalla Rocca di Corno ma proseguiamo inoltrandoci nella valle. Passiamo davanti ad un agriturismo e successivamente la strada si fa piu’ sconnessa passando nel letto di un torrente. Utilizziamo una deviazione sulla sx che passando a fianco ad un bel vigneto ci evita la parte piu’ sconnessa. Dopo circa 200 metri ci ricongiungiamo al sentiero principale proprio nei pressi del secondo ponte, il Ponte Sordo, di cui restano solo alcuni resti . Ora il percorso si fa sentiero e dopo breve tragitto giunge al terzo ponte, il Ponte delle Voze ancora ben conservato e che sormonta un affluente del Rio Ponci. Subito dopo si giunge ad un bivio dove tralasciamo la deviazione a dx che andrebbe all’Arma delle Manie e prendiamo decisamente a sx su sentiero segnato pallino rosso pieno cominciando a salire un po’ piu’ decisamente. Il sentiero è molto bello, a tratti si scorge ancora l’antico lastricato romano e a tratti corre incavato tra due pareti di terra. Si prosegue cosi’ sino a giungere al quarto ponte, il Ponte dell’Acqua, anch’esso in buono stato di conservazione. Proseguiamo oltrepassando un antica costruzione “Ca du Puncin“. In questo punto si stacca a sx un sentiero segnalato da 3 pallini rossi pieni che porterebbe a Vezzi Portio. Lo tralasciamo e proseguiamo riprendendo nuovamente a salire. Da qualche parte dovrebbero esserci i resti del quinto ponte, il Ponte di Magnone, ma non riusciamo a trovarli, per cui proseguiamo e dopo breve tratto usciamo sulla Colla di Magnone proprio davanti alla chiesetta di San Giacomo. Qui breve sosta e poi subito sulla sx prendiamo il sentiero che si congiunge al precedente cominciando ad inoltrarci su bel sentiero in quota. La vista ora è piu’ aperta ed il paesaggio sembra meno arcigno. Arriviamo ad un primo bivio a dx che trascuriamo e proseguendo passiamo davanti alla Cappelletta di Portio, piccola edicola votiva e proseguiamo restando sempre sul sentiero principale. Man mano che ci inoltriamo la vegetazione si arricchisce di piante tipicamente liguri come timo e rosmarino selvatico(che troviamo splendidamente fiorito!) sempre percorrendo un bellissimo sentiero zigzagante. Arriviamo al Ciappo del Sale, una lastra di pietra con antiche incisioni e superiamo una deviazione a sx segnalata da una H rossa orizzontale che percorreremo al ritorno e che scende nella selvaggia Valle dei Frassini. Arriviamo sulla sommita’ della Rocca di Corno dove incontriamo un bivio….a dx si scenderebbe con un sentiero abbastanza impervio proprio in prossimita’ del primo ponte romano, noi preferiamo proseguire giungendo proprio sulla parte estrema della sommita’. Da qui splendida vista sulla vallata di Calvisio sino al mare nonche’ sull’abitato dello splendido paesino di Verzi appoggiato alla montagna. Prendiamo la via del ritorno ripercorrendo il sentiero dell’andata, tralasciamo la prima deviazione sulla dx e proseguiamo ancora per un buon tratto sinche’ sulla dx segnalato da due ometti di pietre prendiamo un sentiero che scende in modo deciso. E’ il sentiero che attraversa la Valle dei Frassini, una valle fossile, dalla natura aspra e selvaggia piena di cavita’ ed anfratti. Proprio una di queste cavita’, sulla sx scendendo, è stata antropizzata ed utilizzata come ricovero sia per gli animali che per l’uomo. La visita è fonte di meraviglia perche’ la costruzione compare all’improvviso, celata da fitte liane e da una boscaglia da foresta equatoriale, facendoci fare considerazioni sulla difficile esistenza dei nostri antichi avi. Riprendiamo a scendere, sempre tra fitto pungitopo, sinche’ ritorniamo sulla carrareccia della Val Ponci(gia’ percorsa all’andata) all’altezza del tratto che corre nel letto del torrrente. da qui riprendiamo a dx e per la via dell’andata torniamo alla macchina, notando proprio al termine una roccia monolitica denominata Menhir di Verzi.
Lunghezza 11 km circa
Giudizio Giro classico del Finalese ma fonte sempre di splendide sorprese. Non difficile e quindi adatto ad ogni escursionista. In primavera la ricchezza della flora ed i profumi delle erbe aromatiche lo rendono ancora piu’ affascinante.