sentierando nel Ponente Ligure

Camminare è per sua forma esistere

01.12.2012 Da Ranzi al rifugio Pian delle Bosse e ritorno

Partenza in leggero ritardo. Saliamo in auto a Ranzi, frazione collinare e soleggiata , raggiungibile da Pietra Ligure seguendo le indicazioni per il casello autostradale. Percorriamo tutta la frazione seguendo la strada asfaltata e dopo un ultimo tratto in forte pendenza, subito dopo il locale “Il Capanno”, in uno slargo panoramico parcheggiamo. Iniziamo l’escursione seguendo ancora per breve tratto la strada asfaltata e dopo circa 300 metri imbocchiamo una deviazione sterrata sulla destra contrassegnata da un triangolo rosso pieno rovesciato. In pratica sara’ il nostro segnavia per il tratto di andata.  La carrareccia corre con fondo scorrevole costeggiando la vallata di Giustenice ed avendo in lontananza Magliolo e la vallata del Melogno. Il vento piuttsto forte e freddo ci fa compagnia mentre proseguiamo di buona lena su percorso vallonato con qualche tratto in discesa.  Superiamo un’antica costruzione detta “U Cabanun” probabilmente ad uso agricolo e proseguiamo sempre su sentiero ben segnalato. Evitiamo tutte le deviazioni seguendo il triangolo rosso. Ad un certo punto, in un tratto in falsopiano, prendiamo una svolta a destra su sentiero piu’ stretto che entra nel bosco sempre contrassegnato dal nostro segnavia. Il percorso ora comincia a salire piu’ decisamente sempre con buon fondo (solo un po’ d’acqua residuo delle abbondanti pioggie) e prosegue cosi inerpicandosi con tratti piu’ impegnativi. Questo tratto di sentiero termina ricongiungendosi ad una carrareccia piu’ larga e percorribile da auto fuoristrada che imbocchiamo e che comincia  a salire con tratti a discreta pendenza. Finalmente dopo un ultimo sforzo vediamo comparire il rifugio “Pian delle Bosse” che raggiungiamo dalla parte posteriore. Breve pausa nello spiazzo antistante per uno spuntino e per cambiare gli abiti zuppi di sudore e poi riprendiamo la discesa. Questa volta scendiamo dal sentiero proprio davanti alla costruzione che in maniera ripida scende a valle in direzione del parcheggio, ultimo arrivo dei mezzi di locomozione a quattro ruote. La discesa è impegnativa ma scorrevole ed in breve raggiungiamo la carrabile che seguiamo per un tratto per poi deviare a sinistra (se l’avessimo continuato saremmo scesi a Verzi di Loano), Proseguiamo cosi’ con discesa non impegnativa sino a rientrare sul percorso di andata che ora percorriamo a ritroso. Evitiamo una prima deviazione a destra con una sbarra a chiudere la strada ed imbocchiamo invece la seconda che inizia subito salendo. Il percorso compie un semicerchio intorno alla collina sino a riportarci al punto di partenza. Non ci resta che ripercorrere il tratto in asfalto in discesa per arrivare al parcheggio.

 Lunghezza: circa 13,6 km con 700 metri di dislivello complessivo.

  Giudizio: percorso di facile accesso con buone viste panoramiche e tratti discretamente impegnativi.

file google earth: https://www.box.com/s/marulsrjze5czsa8llc5

percorsoimg

 

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Anello Boissano San Pietrino Monte Ravinet San Pietro ai Monti Boissano

Partenza come al solito alle ore 8….fa parte del gruppo anche il caro amico Roberto che lasciate le terre parmensi è venuto a trovare un po’ di Liguria….arriviamo nel parcheggio davanti alla chiesa di Boissano intorno alle 8.25 e da qui iniziamo a salire immediatamente tra le case di Boissano seguendo le indicazioni X rossa. Questo sentiero sale lungo il crinale che separa la Val Nimbalto(a est) dalla Val Varatella(a ovest). Il meteo non ci è particolarmente favorevole in quanto la presenza di nuvole basse ci lascia pensare che salendo avremo poca visuale sui magnifici panorami…ma tant’è e quindi prendiamo a salire di buona lena.In breve passiamo Case Fossae e giungiamo a San Pietrino. La chiesetta molto bella nella sua semplicita’ è ubicata in un luogo estremamente panoramico mortificato purtroppo dal meteo di cui sopra. Da qui scegliamo di seguire il segnavia X rossa che condurrebbe al Rifugio del Carmo evitando il segnavia = rosso che condurrebbe a San Pietro ai Monti e che invece percorreremo al ritorno. Il percorso è abbastanza impegnativo ma il paesaggio ricompensa lo sforzo….notiamo la presenza di moltissimi ginepri anche di notevoli dimensioni segno probabile di assenza di incendi da molto tempo e la presenza di cavalli al pascolo allo stato semi brado. La natura è aspra e risente dell’ultimo periodo molto freddo e purtuttavia l’euphorbia, l’elleboro  ed il timo rialzano la testa facendo presagire, insieme al cisto, l’orgia di colori e profumi della tarda primavera. Il sentiero continua cosi’ in bella evidenza sino a giungere ad un tratto erboso in cui la vegetazione cambia aspetto divenendo meno arcigna e piu’ boschiva. Attenzione in questo tratto a non perdere i segnali non piu’ evidentissimi. Comunque con un po’ di attenzione e risalendo il crinale lentamente catturiamo qua e la’ segni su pietre e alberi che ci mantengono sulla retta via. Giungiamo infine ad un bivio in cui a destra proseguiremmo per il Monte Carmo mentre a sinistra ci dirigiamo a San Pietro ai Monti. Prendiamo quest’ultimo ed arriviamo dopo pochi metri ad una bella costruzione in pietra ancora ottimamente conservata chiamata Casa del Fò (del Faggio). Dal pianoro davanti alla casa prendiamo le indicazioni segnate come pallino rosso pieno. Percorriamo un primo tratto di sentiero facile poi il territorio cambia radicalmente aspetto divenendo roccioso e decisamente impervio. Perdiamo un paio di volte il segnavia e siamo costretti a tornare indietro….(indubbiamente la nebbia non ci aiuta) ma con pazienza recuperiamo il segnale per la verita’ ridipinto da poco molto bene. I passaggi sono talvolta un po’ esposti ma sempre cmq in sicurezza ed il paesaggio arcigno ed apparentemente inospitale mostra invece un fascino che meriterebbe un po’ sole e di azzurro. Il sentiero continua cosi’ tra tratti piu’ facili ed altri meno sinche’ diviene piu’ semplice e facilmente percorribile andando a sbucare alle spalle di San Pietro ai Monti. Il luogo raggiunto cosi’, provenendo dalla nebbia, ci appare ancora di piu’ pieno di maestosita’ e di solida presenza. Compiamo una breve perlustrazione ripromettendoci di tornare con condizioni meteo migliori e riprendiamo la via in discesa utilizzando il sentiero =rosso. Questo scende con tornanti ripidi in uno splendido paesaggio, brullo e talvolta arido, ma sempre decisamente pieno di fascino .Qualche fugace raggio di sole che illumina la valle ci lascia intravedere magnifici squarci di panorama che torneremo a rivedere ancora. Continuiamo a scendere arrivando ad un bivio in cui lasciamo a destra il sentiero che scenderebbe alle Grotte di Toirano e riprendendo il nostro X rossa, gia’ percorso all’andata, che ripassando da San Pietrino ci conduce nuovamente a Boissano ed al parcheggio di partenza.

Lunghezza tra 12 e 13 km

Giudizio: Percorso splendido per paesaggio, natura e resti della civilta’ religiosa e contadina. Da effettuare tassativamente in giornate soleggiate per non sminuirne l’enorme valenza panoramica.

p.s. Il sentiero inpartenza da Ca du Fo e segnalato con pallino rosso pieno non si ritrova su nessuna mappa perche’ di recente inserimento. Prestare attenzione nella programmazione delle uscite.

San Pietrino

meridiana a san pietro ai montisan pietro ai montisan pietro ai montisan pietrinoverso san pietrino

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Anello del Monte Carmo

Giornata splendida per andare sul Carmo con un finto inverno che regala luce e bagliori di una primavera incipiente…..si parte da Finale L. alle 8 e dopo 30 min. siamo a Verzi di Loano….seguiamo la strada asfaltata verso Castagnabanca ed intorno alla quota di 440 m parcheggiamo…..in realta’ con le macchine si potrebbe salire ancora ma preferiamo fare un po’ di riscaldamento e risparmiare un po’ le sospensioni……quindi avvio di buona lena….siamo in 7 e la compagnia è quella giusta…..dopo pochi min arriviamo alla piazzola utilizzata dagli escursionisti come parcheggio e da qui iniziamo a salire di buon passo verso il rifugio di Castagnabanca…il percorso è scorrevole inizialmente e poi diventa un po’ piu’ impegnativo ma sempre piacevole……si passa un caratteristico ponticello in legno e si affronta quindi l’ultimo tratto davvero impegnativo prima di giungere al piazzale del rifugio…..il rifugio è davvero allegro e la vista comincia ad essere notevole….facciamo una piccola pausa alla fontana e complice un venticello malizioso decidiamo di ripartire subito per non raffreddarci…..subito dopo il rifugio imbocchiamo il sentiero di cresta che ci portera’ sino al Carmo…..ora il percorso si fa davvero impegnativo e le pendenze importanti ma la vista è mozzafiato e lo sguardo scopre in continuazione nuovi punti di riferimento……si continua cosi’ a salire sempre con notevole pendenza con qualche pausa per riempire gli occhi di cosi’ tanta bellezza……il percorso si fa ora roccioso ed estremamente impegnativo ma bellissimo con passaggi leggermente esposti ma sempre in sicurezza…..due cavalli e due capre ci fanno compagnia mentre si aggirano sulle pietraie circostanti…..con notevole impegno fisico finalmente arriviamo alla selletta sottostante l’ultimo strappo secco per giungere alla croce.  Sulla sinistra si vede il rifugio “Amici del Carmo” ma decidiamo di dare subito l’attacco all’ultima erta prima della croce……ecco ora finalmente in cima (1389 m)…..tanta fatica ripagata da una vista fantastica che spazia praticamente a 360°…..con le Alpi e col regalo del Monviso che sbuca da una coltre di foschia…..firmiamo il libro dei visitatori, facciamo un rapido spuntino oltre alle immancabili foto e decidiamo di proseguire scendendo il crinale per il verso opposto sino ad un quadrivio dove a dx imbocchiamo il sentiero che ci portera’ al giogo di Giustenice…ora il percorso si fa meno aspro e la discesa piacevole…..si attraversa un bosco di betulle e si continua a scendere…si tralascia sulla dx un sentiero che ci avrebbe riportato sul tratto in salita precedente e proseguiamo con buona andatura giungendo alfine al giogo. Breve pausa nel casotto in legno costruito per gli escursionisti dove un dolce tepore ci gratifica gradevolmente, e poi in discesa sullo stradone che scenderebbe a Giustenice. Giunti alla prima curva deviamo sulla destra imboccando il sentiero che ci riportera’ al rifugio di Castagnabanca. Il percorso è piacevole e scorrevole, talvolta si apre su tratti erbosi e luminosi, incontriamo una serie di neviere dall’antico utilizzo e proseguiamo sempre di buona lena superando anche una casella in pietra. Continuando a scendere andiamo a congiungerci col sentiero gia’ fatto all’andata in salita e dopo un’ulteriore breve tratto arriviamo al piazzale del rifugio di Castagnabanca. Da qui per il sentiero gia’ fatto all’andata torniamo alle macchine.

sentiero andata……………due quadrati rossi pieni 

sentiero ritorno………triangolo rosso pieno  poi nuovamente due quadrati rossi pieni

lunghezza circa 12 km dislivello circa 980 m

Giudizio: giro splendido con panorami mozzafiato. Ovviamente da affrontare in giornate soleggiate.

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