sentierando nel Ponente Ligure

Camminare è per sua forma esistere

13.10.2012 Anello Verzi, ValPonci, Colla di Magnone, Osteria del Bosco, Verzi

La partenza avviene da Verzi raggiungibile attraversando un ponte sul torrente Sciusa lungo la valle di Calvisio. Ci inoltriamo lungo la Via Julia Augusta, antica via romana, strada che percorre tutta la Val Ponci. E’ questa una valle della lunghezza di circa 3 km posta a circa 200 m. di altezza. E’ considerata una valle fossile ( questo perche’ il rio che vi scorreva e che ne ha inciso l’alveo, è stato ad un certo momento “catturato” dal sistema carsico profondo(ipogeo) e l’acqua deviata verso il Torrente Sciusa),  delimitata a nord dalla Sella tra Bric Care’ e Bric dei Monti , a sud dal salto che precede di poco l’immissione del Rio Ponci nel Torrente Sciusa, a destra dalla Rocca di Corno(meta di una precedente escursione che trovate sul sito) ed a sinistra dal Picco Peagna dove si apre la nota Grotta delle Fate. Il percorso è inizialmente ampio e percorribile anche in auto poi diviene sentiero ma sempre ben segnalato e di facile agibilita’. Si incontrano lungo il cammino cinque ponti romani, in diverso grado di conservazione e visibilita’. In sequenza sono: Ponte delle Fate, Ponte Sordo, Ponte Muto, Ponte dell’Acqua e Ponte di Magnone( vedi      https://sentierando.wordpress.com/category/anello-val-ponci-rocca-di-corno/  ).Interessante è anche la digressione che si puo’effettuare a circa meta’ della valle prendendo un sentierino sulla destra segnalato da segni blu su tronchi d’albero ed arrivando alle tre Cave Romane. Si tratta di tre Cave di Pietra del Finale di forma squadrata a causa dei tagli nella roccia effettuati a mano per selezionare la pietra migliore.Quasi certamente furono utilizzate per la costruzione dei ponti ma la gran quantita’di roccia estratta fa pensare che il loro utilizzo sia avvenuto anche in epoca medievale a scopo di esportazione. Visitate le cave ritorniamo sul sentiero principale ed alternando tratti in salita con tratti pianeggianti giungiamo alla Colla di Magnone proprio davanti alla chiesetta di San Giacomo.

Qui girando subito a sinistra imboccheremmo il sentiero per la Rocca di Corno, invece giriamo a destra percorrendo un’ampia carrareccia sterrata che si dirige verso Le Manie. Dopo circa 500 m. arriviamo davanti ad un cancello verde dove la strada gira a sinistra divenendo piu’ pietrosa e con tratti anche in salita. Il percorso prosegue tra bella macchia mediterranea e fondo ottimo ed in breve giungiamo a Bric dei Monti, panoramica sommita’ da cui si domina il Golfo di Noli con vista sull’isola di Bergeggi e si spazia sino al Genovese ed oltre. Torniamo indietro per un breve tratto e giriamo a sinistra proseguendo in discesa sempre su ampia carrareccia con buon fondo in direzione dei Prati dell’Andrassa. Scendiamo su tratti anche con buona pendenza ma senza grosse difficolta’ sino a giungere ad una zona in piano denominata appunto Prati dell’Andrassa. Qui imbocchiamo un sentiero sulla destra che nel primo tratto costeggia una linea elettrica con pali in legno e via via si addentra sempre piu’ nel bosco. Il sentiero è piacevolissimo e di facile percorrenza. Questi termina sull’ampia carrareccia che dal “Ferrin” si dirige verso la grotta dell’Arma. Prendiamo a destra ed in breve camminando a fianco di bei filari di vigna giungiamo all’”Osteria del Bosco”. Qui invece di dirigerci verso l’Arma svoltiamo a sinistra e ci riportiamo con un tratto in salita sulla provinciale di Le Manie all’altezza del “Gambero Verde”. Proseguiamo su asfalto svoltando a destra in direzione di Finale, superiamo l’Osteria della Briga, e nella curva successiva svoltiamo a destra su sentiero ben segnalato iniziando a scendere. Arriviamo ad un primo bivio dove teniamo la destra continuando a scendere con tratti anche impegnativi. Al successivo bivio teniamo ancora la destra dirigendoci verso l’abitato di Verzi che vediamo davanti ed inferiormente a noi. Il sentiero, piuttosto impervio, scende rapidamente sino ad immettersi su una carrareccia ampia. Sia a destra che a sinistra si giungerebbe comunque al paese. Noi svoltiamo a destra e dopo circa 400 m giungiamo tra le case dell’abitato di Verzi dove recuperiamo l’auto.

Lunghezza  circa 16.7 km. Il dislivello non particolarmente impegnativo la rende di facile percorrenza. Il fondo è sempre ottimo ed il percorso sempre ben segnalato.

 Giudizio:  la Val Ponci ha sempre il suo fascino e la sua valenza storico paesaggistica è sempre intatta. Bel punto panoramico al Bric dei Monti. Profumi di macchia mediterranea sempre a portata di naso. Da fare.

file Google Earth: https://www.box.com/s/fn34deweszv4hufu2ri5

   

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06.10.2012 Borghetto S.S., Monte Acuto, Poggio Grande, Bergalla.

L’escursione è organizzata con avvicinamento a Borghetto in autovettura e ritorno utilizzando la Linea 80 della TPL con percorso da Bergalla a Borghetto S.S..

 Partenza ore 7.45 da Finale L. e rapido avvicinamento a Borghetto con parcheggio nell’ampio spiazzo riservato al mercato che oggi essendo sabato non si svolge. Ci procuriamo immediatamente i biglietti dell’autobus per il ritorno (linea 80 TPL al costo di 2,10 euro) e ci avviamo per l’inizio “ufficiale” del giro. All’uscita del borgo di Borghetto in direzione Imperia, proprio nel punto di immissione sull’Aurelia imbocchiamo un evidente scalinata segnalata da apposita cartellonistica sentieristica indicante la direzione per Monte Acuto. La pendenza è subito impegnativa ed il sentiero attraversa una pineta venendo in contatto con le mura che circondano il Castello Borelli(evidente anche dalla via Aurelia) ed inoltrandosi sempre piu’ sulle pendici del Monte Piccaro(alt. 281 m.). Passiamo vicino ai ripetitori ed iniziamo ad inerpicarci verso il Monte Croce. La natura è aspra ed il profumo di timo ed altre erbe aromatiche è piacevolmente forte. Lo sguardo comincia ad allargarsi da una parte verso oriente giungendo sino ad individuare Punta Crena nelle vicinanze di Varigotti mentre verso occidente compare tutta la piana di Albenga con la sagoma evidente dell’isola Gallinara. Continuiamo a salire sempre su percorso ben evidente ed impegnativo sino a giungere ai piedi della ripidissima erta che giunge in vetta al Monte Croce (alt. 541 m.). In questo punto sulla sinistra si diparte un sentiero che consente di aggirare il Monte Croce. Il sottoscritto utilizza questa possibilita’ mentre il resto del gruppo preferisce affrontare la dura salita sino in vetta. Riunitomi al gruppo che nel frattempo ha completato la scalata e la successiva altrettanto ripida discesa, riprendiamo a salire verso Monte Acuto. Man mano che si sale il panorama diviene sempre piu’ affascinante arricchito ulteriormente da giochi di luce provocati dai raggi solari che filtrano tra le nuvole. Giungiamo quindi in vetta al Monte Acuto (alt. 748 m.) con la bella croce di vetta e scendiamo brevemente verso la Sella di Monte Acuto; incontriamo varie caselle utilizzate dai pastori come ricovero per se e per gli attrezzi e tra tratti in discesa e nuove risalite ci dirigiamo verso il Santuario di Monte Croce. Il percorso in questo tratto è davvero godibile con passaggi tra roccette e tratti piu’ boschivi. Dopo un ultimo tratto abbastanza impegnativo giungiamo proprio sotto la strada interna al perimetro del santuario di Monte Croce.  Proprio di fronte all’uscita(ingresso) al santuario, ben indicato, si diparte un sentiero decisamente ripido che in breve ci condurra’ in cima al Poggio Grande (alt. 813 m.) consentendoci di visitare l’omonimo forte. E’ questi una struttura del 1897 recentemente ristrutturato ed adibito a rifugio(almeno cosi’ dicevano le indicazioni). Faceva parte di una serie di forti e fortificazioni con funzioni di difesa da occidente. Facciamo una pausa ristoro qui e poi torniamo sui nostri passi riscendendo sulla strada carrareccia che conduce al Santuario. In realta’ esisterebbe anche il modo per risparmiare un tratto scendendo sulla medesima carrareccia circa 1 km piu’ in direzione di Balestrino ma tant’è preferiamo non rischiare. Tornati quindi sull’ampia sede stradale ci dirigiamo verso Balestrino utilizzando quindi prima il tratto sterrato e poi,dal valico Croce di Tornassa,  il tratto asfaltato che scende verso Borghetto. Dopo circa 2,5 km giungiamo all’abitato di Bergalla dove attendiamo (ore 13.55) l’arrivo dell’autobus che ci ricondurra’ a Borghetto e quindi all’auto.

Lunghezza: circa 15 km con piu’ di 1000 m. di dislivello. Il percorso è impegnativo ma è intervallato da tratti piu’ facili.

 

Giudizio: percorso decisamente affascinante. Il panorama è davvero fantastico ed i profumi ed i colori della Liguria fanno il resto. Interessante la visita al Forte.

        

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