Confesso che nella preparazione dell’escursione temevo che nella seconda parte mano a mano che ci avvicinava nuovamente al litorale la (ipotetica) notevole antropizzazione togliesse freschezza e spontaneita’ al giro. In realta’ nulla di tutto questo e fatto salvo (come vedremo) due brevi tratti asfaltati il percorso si svolge tutto su splendidi sentieri nel bosco o tra macchia mediterranea e pineta. Ma andiamo con ordine. Prima ancora di iniziare il resoconto mi preme ancora una volta sottolineare l’utilita’ di utilizzare il nostro solito e fedele smartphone accoppiato all’utilissimo programma oruxmaps impostato con percorrenza della traccia, che trovate in fondo alla pagina, come rotta con un allarme a 40 metri. E’ vero spesso la segnaletica è di ottima fattura ma sicuramente in due o tre situazioni il supporto tecnologico ci ha evitato errori di percorso che ci avrebbero fatto uscire dal tracciato preparato in partenza. Detto questo il via avviene circa alle 8 da Albenga imboccando la strada asfaltata in salita che si diparte come traversa da Via Fratelli Ruffini (per chi non fosse pratico di Albenga la zona è quella dopo il nuovo ponte sul Centa lato occidentale). Si arriva quasi subito ad un bivio in cui a sinistra si imboccherebbe la via Iulia Augusta che corre sul lato mare mentre a destra inizia una carrareccia segnalata da due pallini rossi pieni che ci accompagneranno per un lungo tratto del nostro giro. Imboccata questa ne tagliamo alcune curve come scorciatoia ( se volete potete anche proseguire lungi i due pallini rossi) iniziando a salire piuttosto decisamente giungendo in breve ad un evidente bivio in cui imboccheremo il sentiero a destra (a sinistra arrivereste lo stesso ma preferiamo la strada piu’ diretta). Il sentiero ora percorre un bel bosco aprendo lo sguardo sull’entroterra di Albenga e continuando a salire ora con qualche tratto piu’ deciso ora piu’ leggero. Giungiamo quindi alla sella del Monte Bignone e non saliamo alla croce di vetta ma proseguiamo su un evidente sentiero quasi in falsopiano che si dirige verso le antenne che si ergono davanti a noi, Il panorama è magnifico e spesso correndo sul crinale apre la vista sia sul mare che sulla conca interna dell’entroterra albenganese. In breve siamo sul Monte Vegliasco o Pisciavino. Qui anziche’ continuare sull’ampia carrareccia che invoglia a farsi percorrere prendiamo invece a destra un sentiero sempre indicato dai due pallini rossi pieni che comincia a scendere facendo stagliare davanti a noi in bella evidenza la sagoma del Santuario della Madonna della Guardia. Il sentiero ad un certo punto termina di scendere nella sella e sbuca sulla strada asfaltata che percorriamo per pochi metri imboccando poi sulla destra un ben segnato sentiero che superando un aperto cancello di accesso ci fa giungere al Santuario “prendendolo alle spalle”. Al santuario facciamo una breve visita ed una prima pausa ristoro seduti al delicato sole di questa fresca mattina di settembre. Dal Santuario prendiamo l’evidente stradina in discesa che si riporta sull’ampio piazzale asfaltato. Qui subito sulla destra ritroviamo il nostro fedele sentiero che iniziando a scendere con direzione Caso e facendo un’ampia circonvoluzione all’interno di una magnifica vegetazione va a sbucare alla sella di Caso (ossia dove inizia il tratto in discesa dell’asfalto per l’abitato di Caso). Percorsi pochi metri in discesa sulla sinistra ritroviamo il nostro fedele sentiero che inerpicandosi in maniera piuttosto ripida sale verso la Torre di Caso, un mulino con funzioni anche di avvistamento, che ormai semidiroccato si erge sulla cima della collinetta. Da qui il sentiero riprende a scendere decisamente con un tratto di percorrenza che funge da crinale tra mare ed entroterra. Sbuchiamo alla Crocetta. Qui imbocchiamo la strada asfaltata che scende ad Alassio e che andrebbe a sbucare nei pressi del campo sportivo, la percorriamo per un tratto di circa 800 metri sino ai ruderi sulla sinistra della chiesetta di San Bernardo. Proprio di fronte alla chiesa sulla destra imbocchiamo una strada in discesa giungendo in breve ad un bivio dove imbocchiamo nuovamente la strada piu’ a destra che scende decisamente su fondo asfaltato ormai deteriorato. Qui nelle vicinanza di una bella villa di recente costruzione svoltiamo a sinistra imboccando uno stretto sentierino non segnato (in questo caso lo smartphone ci ha salvato!!!) che diviene poi piu’ pulito e che con percorso quasi in falsopiano percorre tutta la conca che divide la valle. Il sentiero in questo tratto è davvero gradevole ed anche il paesaggio che pur mostra i segni di un non lontano incendio sembra decisamente in ripresa. Percorsa tutta la conca giungiamo nelle vicinanze del campo sportivo e bucati sull’asfalto cominciamo a scendere verso Colla Micheri. Percorriamo questo tratto asfaltato fino ad una ampia piazzetta dove ci dirigiamo decisamente verso il borgo. Il panorama verso Laigueglia ed oriente è splendido ed anche la giornata non troppo calda lascia l’atmosfera abbastanza limpida. Visitiamo il bel borgo di Colla Micheri dove seduti ad un magnifico sole consumiamo il resto del rifornimento ed utilizziamo anche una fresca fontana nella piazzetta. Il silenzio e la bellezza del luogo ci ricompensano della fatica fatta. Ripartiamo poi scendendo lungo una bella strada lastricata sin dove questa lascia il passo allo sterrato. Qui giungiamo ad un bivio dove imbocchiamo a sinistra e con piacevole attraversamento di un ultimo tratto boschivo giungiamo alle prime case di Andora. Da qui ci dirigiamo verso destra alla Stazione FS. A tal proposito per chi intendesse rifare l’escursione come noi, ricordo che la traccia che trovate qui sotto prevede l’arrivo sino alla stazione e che la stazione di Andora ha solo biglietteria automatica ed è servita solo da treni regionali.
Lunghezza: circa 20 km con qualche tratto impegnativo ma nel complesso il dislivello totale non è elevato.
Giudizio: percorso davvero magnifico pieno di spunti panoramici, storici, nonche’ ambienti naturali davvero gradevoli. Escursione da fare. La lunghezza non deve spaventare perche’ sono presenti anche lunghi tratti in falsopiano.
Traccia Google Earth kmz: https://app.box.com/s/v1o3zpxn51knv0x75449
pecorso e mappe di riferimento: