sentierando nel Ponente Ligure

Camminare è per sua forma esistere

08.02.2015 Anello Finalborgo-Caprazoppa-Borgio-Verezzi-Orera-Finalborgo

La partenza avviene da Finalborgo sulla S.P.27 nel tratto che dal Borgo si dirige verso il mare. Sulla destra si diparte una evidente sterrata spesso sbarrata da una catenella che inizia ad arrampicarsi verso il Capo di Caprazoppa. Superata una chiesetta il percorso continua a salire divenendo abbastanza con fondo pietroso ma sempre ben percorribile. Si giunge cosi ad un restringimento in cui si supera una tubazione e nuovamente si torna su ampia carrareccia. La salita alterna tratti piu’ semplici ad altri piu’ arcigni in un bel contesto panoramico e paesaggistico. Si giunge cosi’ in breve sulla sommita’; qui anziche’ seguire il percorso che svolterebbe a destra in direzione di Verezzi proseguiamo dritti superando un cancello ormai semidistrutto su cui è ben evidente una indicazione per Borgio. Il percorso comincia a scendere avendo sotto, quasi a precipizio, la grande cava delle Arene Candide e consentendo gia’ allo sguardo di spaziare sia verso occidente che verso il capo di Punta Crena a Varigotti. Il sentiero si restringe ed attraversando una bella macchia mediterranea scende verso l’abitato di Borgio. Superiamo una deviazione a sinistra che scenderebbe alle Grotta delle Arene Candide(chiusa) e dopo aver passato un piccolo cancelletto giungiamo in fondovalle. Tralasciamo la prima deviazione a destra che cmq salirebbe verso la Chiesa di San Martino ed imbocchiamo invece la seconda che su bel sentiero comincia a salire da subito in maniera sensibile.Si giunge cosi’ ad un evidente(e segnalato) bivio in cui si svolta a destra e su bellissimo sentiero a tratti impegnativo ed a tratti quasi in falsopiano si giunge davanti alla spianata dell’ex campo sportivo di Verezzi. Qui anziche’ proseguire dritti entrando nell’ampio spiazzo, svoltiamo a destra su evidente sentiero. Ne percorriamo circa 400 metri e poi imbocchiamo sulla sinistra una deviazione(vedi tracce allegate) che si inoltra sul pianoro della Caprazoppa in direzione del ripetitore di color verde che sovrasta l’abitato di Finalborgo. In questo tratto il sentiero è davvero gradevole e dopo un breve tratto in salita giungiamo nelle vicinanze di una recinzione metallica che ci avverte della presenza del ripetitore. Una visita è d’obbligo perche’ il panorama che l’accompagna è davvero mozzafiato spaziando dal Monte Carmo al Melogno alla Rocca di Perti al sottostante e (miniaturizzato data la distanza) abitato di Finalborgo sino al mare ed in lontananza al Massiccio del Beigua. Ripreso il sentierino dopo poco ci congiungiamo con il sentiero che da Finalborgo sale molto ripidamente a Verezzi partendo anch’esso da dove siamo partiti noi. Svoltiamo a sinistra percorriamo circa 500 metri e poi svoltiamo nuovamente a destra in direzione delle rocce dell’Orera. In pratica andremo a percorrere un sentiero che giungera’ all’abitato di Bracciale stando sempre sul lato della Val Pora. Il sentiero è davvero entusiasmante con ottimo fondo e percorribilita’ e tralasciato alfine un bivio a sinistra che risalirebbe sull’altro versante, continuiamo sulla destra sul bel sentiero che nell’ultima parte diviene cementato mostrando come fosse sicuramente molto utilizzato in passato. Giungiamo cosi’ all’abitato di Bracciale che attraversiamo piacevolmente sbucando poi sulla strada asfaltata che da Gorra sale verso Verezzi. Ne percorriamo solo circa 200 metri poi al termine di una ripida discesa, proprio davanti alla cappelletta di Santa Rosalia, svoltiamo a destra in direzione Val Gelata ma quasi subito prendiamo a destra verso la fontana degli alpini. Qui inizia il sentiero che anticamente era nominato come Via del Cerro ed ora, in onore degli alpini che l’hanno restaurato, sentiero degli alpini. E’ in pratica l’antica strada che prima che fosse costruita la S.P. 27 del Melogno collegava Gorra con Finalborgo. La discesa è molto bella con solo un breve tratto piu’ ripido e poi invece degradante piacevolmente verso il mare. Superiamo sulla sinistra una deviazione verso la Torretta dell’Enel che comunque scenderebbe sulla provinciale, e proseguendo dritti giungiamo all’ultimo tratto. Purtroppo le abbondanti pioggie dello scorso autunno hanno un po’ rovinato il percorso per cui si richiede un minimo di attenzione. Nulla di drammatico pero’ merita di non essere sottovalutato. Infine raggiungiamo l’ampia rotonda di recente costruzione nelle vicinanze di Finalborgo a qualche centinaio di metri dal punto della partenza.

Lunghezza: circa 10,5 km sempre su buon fondo e con un dislivello complessivo di circa 700 metri. Alla portata di tutti.

Giudizio: zona ormai molto conosciuta ma “assemblata” nel modo che vi presento offre ancora qualcosa di segreto e di meno noto. Gli scorci paesaggistici e panoramici sono entusiasmanti e nel periodo primaverile anche quelli botanici sono bellissimi.

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01.02.2015 Anello Bric Colombino Monte Mao Spotorno e ritorno

La partenza avviene da una evidente deviazione sulla destra salendo sulla strada prima asfaltata e poi sterrata che da Vezzi conduce alle Rocche Bianche. Infatti dopo circa due km dall’inizio, in concomitanza con uno slargo, sulla destra si mostra una deviazione ben evidente. Da qui si imbocca una carrareccia abbastanza sconnessa ed inizialmente in discesa, si tralascia una prima deviazione a sinistra che scenderebbe verso Cunio e la valle di Segno e si prosegue sino a giungere ad un evidente trivio in cui prendiamo la strada centrale. Si tratta della via diretta per il Bric Colombino. Il primo tratto estremamente ripido ci conduce gia’ abbastanza in quota e comincia a farci apprezzare un paesaggio di sconfinata bellezza. La vista spazia a 360° verso il golfo di Vado/Savona ed il Levante Ligure poi verso ponente sino all’isola Gallinara, ancora verso il Melogno e poi verso il massiccio del Beigua. La vegetazione costituita in gran parte da cisto e timo ci ricorda che una nuova visita nei primi giorni di maggio sara’ necessaria per godere dei colori e dei profumi di questa natura. La carrareccia continua alternando ripide discese ad altrettanto ripide salite via via sempre meno lunghe sino a giungere ad un bivio: se andassimo a sinistra giungeremmo comunque ai ripetitori attraversando il bosco, preferiamo pero’ proseguire dritti continuando a percorrere il crinale sempre sull’incantevole paesaggio sottostante. Giunti alle grandi antenne dei ripetitori, dopo una breve pausa contemplativa, iniziamo una veloce discesa che termina sulla sottostante strada proveniente da Tosse e che percorreremo al ritorno. Svoltando a sinistra ci dirigiamo verso il Monte Mao dopo aver superato una cascina agricola con allevamento di bestiame in localita’ Trevo. Tralasciamo tutte le deviazioni sia a dx che a sinistra e dopo un’ultima breve rampa in cemento giungiamo alla base del sentiero che, sulla destra , si inerpica verso il Monte Mao. Il sentierino si allarga poi un po’ passando attraverso una zona di addestramento cani e poi con una ultima rampa giunge sulla sommita’ del monte. Qui è presente un cippo in cemento con una targa e la vista è davvero magnifica. L’isola di Bergeggi ed il golfo di Noli offrono un colpo d’occhio che da solo vale la fatica fatta sino ad ora! Dalla sommita’ del monte iniziamo a scendere dall’evidente sentiero posto davanti al cippo; arrivati ad un primo bivio svoltiamo a sinistra(vedi tracce allegate)(cmq anche l’altra deviazione sarebbe ok) e cominciamo a scendere in maniera quasi verticale sino a giungere su una evidente carrareccia che altro non è che la strada romana che si dirige verso la Gola di S.Elena. Svoltiamo a destra e costeggiando la sottostante via Aurelia tra un paesaggio di pini e di mare arriviamo ad uno slargo dove incontriamo l’altro sentiero citato in precedenza che scende dal Monte Mao. Questa volta lo imbocchiamo in salita e dopo breve percorso svoltiamo a sinistra e con bel sentiero soleggiato andiamo a sbucare su una evidente strada che da Spotorno risale verso i ripetitori. Il fondo dapprima in cemento diventa poi sterrato con pendenze davvero impegnative. Finalmente recuperiamo quota e sbuchiamo nuovamente sulla strada gia’ percorsa all’andata. Svoltiamo a sinistra e dopo aver ripercorso un tratto dell’andata giungiamo sotto i ripetitori. Questa volta proseguiamo dritti sulla strada inizialmente sterrata e poi asfaltata che si dirige verso Tosse. Ne percorriamo un lungo tratto e poi quasi in fondo dove inizierebbe la ripida discesa, in coincidenza con una stretta curva a destra svoltiamo a destra quasi ad angolo acuto proprio davanti ad un cancello che chiude il passaggio ai mezzi. Superato l’ostacolo senza problemi , saliamo un breve tratto asfaltato sino ad uno slargo dove prendendo a sinistra inizia un sentiero sterrato che con salita impegnativa si inoltra nel bosco. Con un ultimo sforzo giungiamo al trivio gia’ descritto all’inizio e ripercorrendo a ritroso la strada dell’andata giungiamo alla macchina.

Lunghezza: circa 16 km con un dislivello totale di cira 1100 metri. Il percorso è decisamente impegnativo ed adatto a soggetti che abbiano almeno un po’ di allenamento. Coloro che volessero qualcosa di piu’ soft possono dal Monte Mao tornare indietro evitando la discesa su Spotorno.

Giudizio: percorso di incomparabile bellezza sia per i paesaggi sia per la natura(noi lo abbiamo percorso in febbraio ma a maggio mostra tutto il suo splendore). Cisto e timo la fanno da padroni.

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30.01.2015 Anello Feglino-Strada Margherita-Feglino

La partenza avviene da Feglino dall’incrocio da cui si diparte la Provinciale 27 per Pian dei Corsi oppure la via (San Rocco) che entra nell’abitato. Imbocchiamo quest’ultima e procediamo su asfalto per circa 300 metri e poi prendiamo sulla sinistra una evidente deviazione su ciottolato che dopo essere passata davanti ad una segheria andra’ ad immettersi nuovamente su un tratto asfaltato. Si tratta di Via Caviglia che si inoltra nella valle divenendo poi sterrata. Superato un bel ponte in pietra(ponte del passo) la strada sterrata comincia a salire in maniera piu’ sensibile sino a giungere ad un bivio in cui svolteremo a sinistra cominciando a salire su buona pendenza. Tralasciamo tutte le deviazioni sia a destra che a sinistra e continuiamo a salire(le deviazioni sulla destra si dirigono verso cascina Bario). Arrivati bene in quota tralasciamo un’ultima deviazione a destra e proseguiamo dritti. La strada ben presto si restringe e diviene un bel sentiero che si dirige verso il fondo della valle. Si supera una piccola frana con un minimo tratto esposto e finalmente si comincia a percorrere il lato superiore della valle. Si supera una prima costruzione di pietra(ca’ da ratta) e poi una seconda dove il sentiero diviene appena meno evidente ma sempre individuabile. Con un ultimo tratto in salita andiamo ad incontrare un’ampia carrareccia. Si tratta della Via Beretta o strada Margherita che da Finalborgo giungeva sino a Milano valicando l’Appennino. Se la seguissimo verso destra giungeremmo nei pressi di San Giacomo, invece prendiamo a sinistra ed iniziamo dapprima a scendere e poi ad alternare tratti in falsopiano con tratti in discesa. Questa zona viene indicata come Frasche(forse Frasce? ) e continuando a scendere passiamo davanti ad un’ampia zona picnic nelle vicinanze di una lapide a ricordo di un eccidio di partigiani. Proseguiamo sempre su ampia strada approfittando di una fonte sulla strada e scendendo su lievi pendenze. Tralasciamo piccole deviazioni sulla sinistra sino a giungere invece ad una evidente deviazione a sinistra. Se andassimo dritti andremmo a sbucare da li a breve sulla SP 27 citata in precedenza. Invece scendendo a sinistra come detto, in pratica evitiamo l’asfalto e giungiamo nella zona denominata Pian Merlino. Da qui senza neanche toccare l’asfalto iniziano due bei sentieri in discesa ben noti agli amanti della mtb che scendono nei pressi della segheria citata ad inizio del resoconto. Imbocchiamo il primo e dopo un bel tratto di discesa giungiamo a fondo valle incontrando nuovamente la strada gia’ percorsa all’andata.
Come faccio sovente suggerisco a chi volesse percorrere l’anello di utilizzare uno smartphone android con un app per visualizzare le tracce utilizzando quelle che metto a disposizione qui sotto.

Lunghezza: circa 14,6 km con un dislivello totale di circa 700 metri sempre su carrareccie o sentieri ben percorribili.

Giudizio: percorso molto boschivo con alcuni begli scorci panoramici ed interessanti reperti etnico/storici.

file kmz: https://app.box.com/s/ryyatshgu55nw8bwlvc1ey5p8emuy68l

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