La Balconata di Ormea ha una lunghezza di circa 40 km (con le varianti, circa 32 senza) e percorre il versante sinistro orografico della vallata del comune di Ormea ad un’altitudine media di 1.200m. Si tratta di un itinerario adatto a tutti, senza difficoltà rilevanti. Le quote vanno dai circa 850 metri di Eca ai 1.500 metri della cappella di San Giovanni Battista in località La Colma. Il tracciato si snoda su un fitto reticolo di sentieri e mulattiere, che permettono di accorpare, suddividere, allungare, accorciare o modificare a piacimento le varie tappe. L’idea che ci è frullata per la testa è stata quella di proporci di percorrerla in un’unica soluzione. E cosi’ è stato. Abbiamo optato per la versione senza varianti, lunga “solo” 32 km! In definitiva il percorso è unico sino a Chioraira dove esso offre due possibilita’: una piu’ lunga che passa per Aimoni e poi risale alla chiesetta di San Giovanni Battista in localita’ La Colma, l’altra piu’ breve ma decisamente impegnativa che sale anch’essa verso La Colma ricongiungendosi poi con la prima. Il percorso è decisamente ben segnato da due strisce bianca e rossa sovrapposte e da numerose paline in legno sempre puntuali ed esaustive. Ad ogni modo, come ormai sa chi ha la bonta’ di leggere questi resoconti, siamo muniti di traccia gps da seguire come rotta. Partiamo in cinque con due autovetture, una da lasciare a Viozene per il ritorno, l’altra per giungere ad Eca punto di partenza dell’escursione. Alle ore 8.30 secondo la tabella di marcia siamo pronti a partire.
Si parte dalla chiesa di San Giacomo (856m), a monte della quale inizia una carrareccia in leggera salita in direzione Ovest. Ignorata una diramazione a sinistra, si percorre una mulattiera a mezzacosta tra antichi terrazzamenti, poi si sale sulla strada sterrata che congiunge Eca ad Albra. La si prende verso sinistra per qualche decina di metri e quindi sulla destra si imbocca la mulattiera che passa attraverso borgata Vacieu. Si riprende a salire nel castagneto e, dopo aver superato due piccoli impluvi, si perviene a borgata Cariò. Verso le ultime case del paese la mulattiera si dirama in due direzioni; si prende il ramo di destra, che conduce ad una sterrata. La si percorre verso sinistra fino al primo tornante, dove si passa sull’asfalto. Si lascia la strada per scendere a destra giungendo prima al cimitero e poi alla bellissima chiesa del Santo Sudario ad Albra, dal cui porticato si può ammirare un aperto panorama sulla città di Ormea e la sua conca. Da qui un’erta discesa conduce alle ultime abitazioni del paese, dove si prende un sentiero a mezzacosta in direzione Ovest. Si penetra nel profondo vallone del rio Peisino (“Rian d’rocche”) percorrendo alcuni tornanti impegnativi che scendono fino all’impluvio. Superato il ruscello si esce dal valloncello grazie ad un traverso su uno scosceso versante. Si torna su comoda mulattiera e si raggiungono la chiesa della Santissima Trinità e San Matteo a Villaro (1.036m). La chiesa, risalente al 1720, merita una visita; degni di nota anche alcuni seccatoi delle castagne ancora funzionanti in autunno. Dalla chiesa della Santissima Trinità e San Matteo a Villaro si gira a destra sulla strada comunale in asfalto. Poco dopo si prende una stradina, sempre asfaltata, che si dirama sulla destra, per poi lasciarla qualche decina di metri dopo continuando in salita su mulattiera ai bordi del castagneto. Si raggiunge borgata Lunghi seguendo a sinistra la mulattiera che, in corrispondenza del cimitero, riconduce sulla strada comunale asfaltata. Si procede sulla strada verso destra per diverse centinaia di metri, fino al primo tornante, dove la si lascia per continuare a sinistra su carrareccia. Giunti alle Case Airola si comincia a scendere su mulattiera, mantendendosi a destra nei pressi di un piccolo pilone. Al bivio seguente si trascura una vecchia mulattiera a sinistra per proseguire a destra su un sentiero in piano che sfocia in una pista inerbita che arriva da Ormea. La si segue verso destra e si giunge ad una fontana e ad un bivio. Qui si prende a destra, in salita, transitando a monte di Case Gialatti e toccando il bel pilone delle Caranche, che grazie alla sua insolita volta a botte rappresenta un possibile riparo in caso di brutto tempo. Di qui si continua in salita lungo la sterrata che spiana nei pressi del rio Conche, che viene superato su ponticelli in legno, posti uno di seguito all’altro. Sulla sponda opposta si traversa a mezzacosta tra vecchi terrazzamenti e si guadagna la borgata di Perondo Sottano, annunciata dai resti della chiesa di San Maurizio. Si passa attraverso la borgata lasciando la mulattiera e piegando a destra su un sentierino. Si perviene ad un panoramico costone roccioso, in corrispondenza del quale ci si imbatte nei resti piuttosto evidenti della vecchia mulattiera selciata che sale da Valdarmella e che qui sulla destra presenta la diramazione per Perondo Soprano.Si procede diritti, scendendo su mulattiera attraverso notevoli castagneti da frutto e arrivando a Valdarmella. Giunti sulla strada asfaltata, la si prende verso destra in salita e la si lascia al primo tornante per proseguire sulla sterrata. Pochi metri dopo si abbandona la sterrata e si procede su mulattiera, che si lascia quasi subito per imboccare il sentiero a sinistra in discesa, che porta ad attraversare il torrente Armelia su ponte in legno. Dopo una ripida salita si giunge alla Colla di Chionea e si scende sul versante opposto lungo una mulattiera selciata che in breve porta alle case di Chionea (1.102m) e alla chiesa di Santa Maria Assunta. Da qui ci dirigiamo verso Chioraira dove come gia’ anticipato il camminatore ha la doppia opzione di percorso gia’ spiegata all’inizio. Imbocchiamo a destra la diramazione sterrata per località La Colma. Si guadagna quota con ampi tornanti, si supera borgata Rizzi, si lambisce un castagneto e si sale prima a borgata La Costa, poi alla manciata di case di borgata Colletto. Poco oltre le abitazioni si continua a sinistra su una stretta pista forestale inerbita che si lascia per un sentiero in salita sulla destra. Si risale il pendio e ci si immette sull’ampia sterrata che sale da Aimoni e che rappresenta il percorso principale della Balconata. Seguendo la strada verso destra in breve si perviene alla piccola cappella di San Giovanni Battista e all’ampia dorsale prativa di località La Colma, da dove si continua per Quarzina (1.332m). In questo tratto il percorso è decisamente impegnativo e chiude in pratica la parte di Balconata con le piu’ grosse asperita’ di percorso. Da ora in poi il tragitto (se si esclude un ultimo “dente” prima di Viozene) corre in discesa o piano. Dalla chiesa della Madonna del Carmine a Quarzina si sale su una stradina asfaltata in direzione di Biranco e del rifugio Valcaira fino al primo tornante verso destra, dove si prende una sterrata in buone condizioni che si stacca sulla sinistra. A un’evidente biforcazione si trascura la pista di destra per il rifugio Valcaira e si continua a sinistra fino alle poche case di Biranco. All’ingresso della borgata, subito dopo aver oltrepassato un pilone e una fontana, si incontra una nuova ma decisamente meno evidente biforcazione sulla sinistra con una vecchia mulattiera. I due rami si ricongiungono in seguito, ma l’itinerario principale della Balconata si snoda lungo la sterrata fino al successivo tornante, dove si prende a sinistra una pista inerbita. Con una dolce e lenta discesa si tagliano numerosi pendii terrazzati per guadagnare una captazione dell’acquedotto. Si svolta nettamente verso sinistra e si affronta una ripida discesa nel bosco fino a raggiungere la variante di percorso proveniente da Biranco citata in precedenza. Qui si prende il sentiero che prosegue verso destra e si entra a Merea, piccola borgata dove un’unica abitazione ristrutturata è attorniata da vari ruderi. Un tratturo inerbito porta a una sterrata che si percorre fino a Fasce, graziosa borgata di piccole dimensioni. Usciti da Fasce e attraversato il rio Borgosozzo su due ponti in cemento si oltrepassano i pochi ruderi di Pollaio e si arriva ad un bivio. Si continua a sinistra in mezzo ai faggi, scendendo leggermente. Tralasciando le varie diramazioni si passa su una stradina asfaltata poco a monte delle case di Pornassino. Salendo verso destra si giunge alle case di Pian del Fò quindi, in corrispondenza di un tornante tra le case della borgata si lascia l’asfalto e si continua su pista sterrata. La si abbandona poco dopo per seguire a sinistra un sentiero invaso dalla vegetazione erbacea. Nel bosco il sentiero si fa nuovamente evidente e lo si percorre in discesa fino all’impluvio del rio Bianco, che si attraversa su ponte in legno. Proseguendo sempre nel bosco si perviene alla località Casa Bruciata, dove ci si immette su una carrareccia. La si percorre fino alla piccola strada asfaltata che collega Viozene con Cuchera. In questo tratto la pendenza è nuovamente sensibile e la stanchezza accumulata quasi alla fine del giro si fa sentire. Si procede poi in piano verso destra e, dopo una leggera discesa, si guadagna l’abitato di Viozene (1245m).
Il racconto puo’ sembrare laborioso ma il tracciato è davvero ben segnato e sostanzialmente (tranne la scelta della variante a Chioraira) privo di possibili dubbi interpretativi.
Lunghezza: come detto nella “versione” da noi percorsa i km sono 32 con un dislivello complessivo di circa 1400 metri. L’impegno fisico è sicuramente notevole e mi sento di consigliarlo solo ad escursionisti ben allenati. Pero’ è un’esperienza magnifica ed in fondo anche una prova con se stessi e le proprie possibilita’ fisiche e mentali.
Giudizio: percorso decisamente affascinante, ricco di riferimenti di vita agricolo-contadina. Il continuo susseguirsi di panorami, edicole votive, piccoli borghi abbandonati e no, boschi di castagni secolari ( davvero magnifici esemplari di vita vegetale), piccoli rii, fontane di acqua sorgiva fanno attraversare la storia di queste valli che è poi la storia dell’uomo e del suo difficile rapporto con una terra non sempre benigna. Se fate una qualche ricerca su internet potete trovare ampio materiale ed anche la possibilita’ di dividere il percorso in piu’ tappe dal momento che le frazioni sono collegate da strade asfaltate con la strada principale che corre sul fondovalle di Ormea.
Traccia Google Earth kmz: https://app.box.com/s/46jjn6f6owjjemw79dmi